mercoledì 16 marzo 2011

Aggiornamento sui mercati del 16 marzo 2011

Cari Clienti,
come scritto nell'analisi mercati di lunedì, lo scenario che sembra aver preso il sopravvento è quello del disastro nucleare giapponese che ha iniziato ad impattare violentemente su tutta la finanza, mercati azionari, obbligazioni societarie e speculative e sopratutto su materie prime ed oro.
Dei due scenari, terremoto e tzunami e terremoto, tzunami e disastro atomico manco a dirlo, l'ultimo sembra orami essere il più probabile. E' anche il peggiore da un punto di vista finanziario (oltre ovviamente che ambientale e umanitario). Di fatto la prospettiva di un disastro nucleare di portata mai vista prima d'oggi e che di ora in ora sembra diventare più cupo e probabile (al di là delle ovvie e non credibili tranquillizzazioni delle autorità giapponesi che ricordano tristemente quelle del 1986 dell'allora URSS...) hanno determinato una fuga precipitosa dagli assets più rischiosi. L'enorme stop forzatamente imposto alla macchina produttiva della terza economia del pianeta ha portato ad un immediato calo della domanda di materie prime e di fonti energetiche (con storni immediati nei prezzi), nonchè una vendita forzata da parte delle autorità giapponesi di tutto quello che potevano vendere al fine di drenare liquidità e immetterla nel mercato interno. In primis hanno venduto oro (che ha avuto un importante aggiustamento di prezzo) e le obbligazioni americane (di cui dopo la Cina il Giappone è il più grande detentore). Non bastando hanno anche provveduto a stampare moneta fresca di zecca per 65 mld di dollari lunedì "per sorreggere la borsa" che comunque è poi caduta di un 6,5%lunedì e di oltre -10% ieri!
questo gli effetti a breve. Nel medio periodo, più il disastro sarà importante più si verificheranno i seguenti scenari:
rimbalzo prepotente delle materie prime per effetto congiunto della domanda da ricostruzione, della enorme liquidità emessa da USA e Giappone in questi giorni e per un incremento notevole del prezzo delle materie prime energetiche tradizionali che sostituiranno nel breve la mancata produzione atomica (la Merkel ha già parlato di fermare 7 centrali nucleari), un incremento forte delle materie prime alimentari e agricole per rischi contaminazione su grosse zone medio asiatiche (vedi riso e soia).
La maggiore liquidità mondiale e l'aumento delle materie prime dovrebbe portare in alto le attese di inflazione. Di questo, ben presto dovrebbe beneficiarne l'oro, ora deprezzato solo dalle vendite forzate giapponesi e che rimane, come negli ultimi anni, un assets strategico di ogni portafoglio soddisfacente.
Ripresa, ma a tra qualche tempo, dei listini azionari con conseguente correzione dei valori obbligazionari che nell'immediato dovrebbero garantire invece buone performance.
grazie alla solita prudenza che caratterizzano i nostri portafogli, all'utilizzo di software di gestione del portafoglio (copernico) che ci ha fatto uscire da diversi azionari in questi giorni, a secondo del grado di rischio accettato da ogni cliente, l'impatto di questa crisi epocale dovrebbe essere limitata in via iniziale ad un -2,5%/-3,00% per i portafogli più aggressivi e ad un --0,50%, -0,10% per i più prudenti.
In ogni caso, il trading su questi fondi lo applicheremo sempre seguendo le indicazioni fornite dal trading system Copernico che ha dimostrato nel tempo e nel medio periodo (6 mesi / 1 anno) di proteggere notevolmente il capitale da tutti gli tzunami finanziari che si sono abbattuti negli ultimi anni
cordiali saluti
Claudio

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