lunedì 6 aprile 2009

NOTA SUI MERCATI n. 23 del 5/04/2009

NOTA SUI MERCATI N° 23

Data: 5/04/2009

Gentili investitori e cari amici,

LE NEWS

· BAD NEWS

Ci siamo: in USA la disoccupazione ha toccato l’8.5% portandosi ai minimi da 25 anni. Persi a marzo altri 663.000 posti di lavoro portando il totale posti persi dal gennaio 2008 a 5.1 milioni; qualcuno inizia a prevedere di superare quel 10 % che noi andiamo dicendo da un anno. Anzi noi diciamo un 15%. E ci dispiace! Tantissimo!
Qualcuno se ne accorge anche in Europa e dopo che la Francia si è dedicata ad un nuovo tristissimo sport (il sequestro del manager) per protestare contro i licenziamenti tragici Jean Claude Junker dice che la crisi della disoccupazione è drammatica e che è “a rischio la coesione sociale”. Temiamo abbia ragione. Avevamo previsto già da qualche mese rivolte di piazza particolarmente cruenti e purtroppo si stanno verificando e temiamo che questi “sequestri” tutto sommato non tragici verranno presto sostituiti da comportamenti più “decisi”. Sarebbe una catastrofe
Per la cronaca, hanno sequestrato a Grenoble 4 manager della Caterpillar per protesta contro un taglio di 733 persone nella sola Francia (22.000 in tutto il mondo). Stesso giorno è stato preso in ostaggio l’auto di Pinault (PPR) il Re del Lusso francese a seguito del licenziamento di 1.200 dipendenti

Negli Usa, con entrata in vigore al 1 gennaio (retroattiva per avere effetti già sulle prime trimestrali) è stata varata una riforma dei principi contabili per le banche. Di fatto non esiste più l’obbligo di valorizzare gli asset tossici ai prezzi di mercato (e quindi con perdite disastrose) e permette valutazioni più altre per i crediti in sofferenza (anche qui permette di non contabilizzare delle perdite). L’impatto sugli utili (o minor perdite) è stimato in un + 20%! Peccato che il pattume finanziario rimanga pattume e i crediti incagliati, delle insolvenze! Continua il goffo tentativo di rinviare al futuro i disastri di oggi. Dopo aver depredato la ricchezza presenta, quella futura con stampa di moneta e di debito pubblico, ora si vuole inondarlo del pattume di oggi. Prima o poi dovranno anche contabilmente chiamarli coi loro nomi: perdita su titoli e crediti inesigibili! Non pensiamo onestamente che si tratti di misure volte a prendere tempo nella speranza che i prezzi si alzino e che i crediti tornino solvibili. La crisi che stà arrivando non farà altro che deprimere (se possibile) ancor più i prezzi e incagliare ancor più crediti. E’ mossa urgente e disperata. In caso contrario il 70% delle banche americane avrebbe chiuso i battenti entro il 2009/2010 per insufficienza di patrimonio netto! Quando si legalizza il falso in bilancio (anzi lo si incentiva!) è sempre una brutta notizia ma non avevano, secondo i loro criteri, altra scelta! Siamo alla canna del gas!
Come si capisce, inoltre, non è altro che una strategia disperata e senza respiro. Presto quindi vedremo altri summit (g20, g8, g2 e chi più ne ha più ne metta) per parlare degli stessi problemi di oggi, altra cartaccia stampata per comprarli a prezzi fittizi e, in buona sostanza, cronicizzazione della crisi!
Ora alcuni invocano a gran voce per l’Europa gli stessi standard (in nome della concorrenza leale). Ma che concorrenza leale è, un mercato in cui vince chi bara meglio? Come dire che se le mele al mercato sono marce facciamo una legge che le definisca sane e siamo a posto! Provate a mangiarle e diteci cosa ne pensate…
Oggi capiamo come Berlusconi, con la sua legge sulla depenalizzazione del falso in bilancio della precedente legislatura abbia fatto qualcosa di straordinario. Semplicemente è stato un precursore dei tempi, un veggente, un mago come la oramai mitica Vanna Marchi & co. Per le nostre banche i nuovi standard americani ci sono già! E da tempo!

Ocse: recessione spinge il PIL mondiale a -4.3% per il 2009. vede disoccupazione sopra il 10% in Europa e Usa e prezzi in calo! Finalmente qualcuno inizia a capire.

Continua a gennaio il calo dei prezzi delle case (-2.8%) portando la media del calo a -19% su base annuale e a -30% la media dei ribassi dai massimi toccati nel 2007. E’ il calo più grosso mai registrato negli USA da sempre. Siccome ogni ripartenza del mercato passa necessariamente da una ripresa dell’edilizia, viene il sospetto che di acqua ne debba ancora passare molta sotto i ponti…

Fortis: perdite record nel 2008; ben -28 MLD di euro! La banca è stata una delle prime ad essere soggette ad intervento pubblico in Europa. Le attività olandesi di fatto appartengono allo stato olandese e quelle belghe allo stato francese (il Belgio non aveva abbastanza soldi…)

La Porche triplica il debito in 6 mesi. Da 3 a 9 miliardi di euro! Una follia! Prevediamo tempi durissimi per il marchio blasonatissimo del lusso automobilistico. Un plauso invece alla Fiat (e a Marchionne): ha portato a casa a “zero” la Chrysler (e soprattutto i suoi contributi statali), ha aumentato le quote di mercato nell’intero mondo e torna intorno ai 7 euro. Non basta presto matrimoni in vista con qualche cinesina! Ce la farà! Statene certi! Tra i 5 marchi mondiali che rimarranno lei sarà in prima fila a mostrare con orgoglio come il Made in Italy non sia acqua!

La BCE risponde ad Obama (che vorrebbe che tutti lo seguissero nel suicidio dei tassi zero e nella creazione artificiale di moneta) abbassando di “solo” 0.25% (contro attese di uno 0.5%) i tassi ufficiali raggiungendo il minimo storico di 1.25% (comunque altissimi rispetto al resto del mondo). Si affretta a dire che seguiranno altri tagli. In sostanza ha fatto una piccolissima prova di forza, rimandando l’altro 0.25% a maggio prossimo. Provate ad andarvi a rileggere le note di gennaio; quando diceva che non avrebbe seguito la Fed nello ZIRP (zero interest rate policy) a cui noi suggerivamo di non credere. Siamo alle solite bugie impunite! Chi deve accendere nuovi prestiti (ammesso che vengano concessi…) sia come credito aziendale, al consumo, o mutui casa sa benissimo che di questo abbassamento non ne sta beneficiando (vedere articolo MF di sabato in merito). I minor tassi sulla parte a breve sono stati “mangiati” dagli incrementi degli “spread”, oramai più che doppi rispetto un anno fa! Inoltre la curva è decisamente ripida! E’ un modo non troppo celato di salvare i bilanci delle istituzioni finanziarie. Raccolgono denaro a breve a tassi nulli o poco più e lo investono in titoli di stato a medio lungo lucrando il differenziale di tassi (finora buona parte della liquidità creata è rimasta “dormiente” e utilizzata in questo modo). Lo dicevamo già nelle note dei mesi scorsi: i tassi sul mercato nel medio periodo dipendono dal rischio percepito e dalle condizioni dei prestatori e non da Trichet. Ora, purtroppo il rischio percepito sotto i colpi della crisi è elevatissimo e i prestatori (le istituzioni finanziarie) navigano in acque agitatissime. Se vogliono provare a trasmettere i ribassi al mercato, anche la BCE, come la FED dovrà stampare moneta e comprare titoli di stato a medio lungo. Ipotesi per altro già caldeggiata da Trichet nell’ultimo discorso. Come andiamo dicendo da tempo vedrete che non tarderà a farlo!

Teniamo per ultimo l’ennesima farsa, a nostro avviso, del G20. Non che da questi forum ci si possa aspettare molto se non dichiarazioni di rito o di intenti. Il succo che ha prodotto in estrema sintesi è continuare la politica di inflazionamento delle monete e dell’economia mondiale, oltre che suggellare definitivamente l’ingresso degli Emergenti (Russia, Cina, Brasile e India in primis) nella stanza dei bottoni. D’altra parte quando la potenza egemone si trova ultra indebitata è normale che i creditori accentuino il loro potere. Era molto difficile per gli Usa negare l’allargamento a quei paesi che di fatto sono i loro più grossi finanziatori. E questo è forse il vero elemento “formalizzato” di novità. L’importanza della capitalizzazione delle borse emergenti sul totale mondiale ha raggiunto il 20% proprio a danno dell’importanza di Wall Street. Il sistema bancario brasiliano, ai prezzi di oggi, vale di più di quello inglese. Non è un cambiamento marginale. Qualcosa di grosso si è messo in moto.
Ma partiamo dall’inizio.
Obama si presenta con un codazzo di 500 persone e spende la bellezza di 21.5 milioni di dollari per un paio di giorni. In un momento delicato in cui ogni dollaro è vitale e in cui ai contribuenti è chiesto un tributo di sudore e denaro immane ci sembra una follia. Sarà facile populismo ma ci verrebbe da suggerire che avrebbero potuto spenderli meglio…
Inoltre il gigante, come da facili previsioni, ha partorito un topolino; La Cina in cambio di un non inserimento nelle black list dei suoi due paradisi fiscali ha abbandonato (momentaneamente) l’idea di svincolare il commercio mondiale dal dollaro (ma di fatto ha rilanciato il FMI e la sua moneta: i diritti speciali di prelievo).
Il nuovo ordine mondiale non sarà più affidato al Financial Stability Forum (FSF) ma al Financial Stability Board (FSB). D’altra parte a qualunque persona dotata di raziocinio viene da chiedersi che ci stava a fare il FSF visto quello che è successo. Di fatto il FSB è la stessa cosa del vecchio e decrepito FSF, con la differenza che invece dei rappresentanti del G8 ci saranno quelli di tutto il G20. Alla fine aumenterà la burocrazia a dismisura e sarà difficilissimo, visti gli interessi opposti in ballo, mettersi in accordo, se non su quelle politiche condivise da tutti, emergenti e non; cioè inflazionamento delle economie e delle monete. Di fatto era già paralizzato il vecchio FSF di soli otto paesi, sorpreso dalla crisi e incapace di scelte coraggiose, figuriamoci il FSB a 20…. Vedremo solo tante cene di rito; tanti stipendi d’oro e decisioni modello scontate e pericolose!
Tra i compiti affidati, avrebbe quello di scardinare il segreto bancario e i paradisi fiscali (la realtà è che si ha solo una dichiarazioni di intenti come tante già viste in passato e che alla fine i paradisi rimarranno tali con buona pace di tutti) regolamentare gli hedge fund e le società di rating (ritenute di importanza “sistemica” oltre che corresponsabili della crisi), gli stipendi dei manager e la qualità del patrimonio delle banche. Ci sembra un po’ tanto vista la loro notoria inefficienza, viste le legislazioni differenti e gli interessi precostituiti durissimi a morire.
Inoltre viene resuscitato un cadavere finanziario che speravamo, dopo gli immani disastri propinati (Argentina in primis): il FMI (Fondo Monetario Internazionale)! Dotato di 1.1 trilioni di dollari. Cifra che oramai sembra infinitesimale nel calderone di cifre assurde degli ultima tempi, ma che porta il totale degli “stimoli” a oltre 5 trilioni di dollari. Di questi ben 250 MLD di dollari vengono “creati” dal nulla con stampa dei DSP (diritti speciali di prelievo), che è la “moneta” del Fondo Monetari Internazionale. Cioè anche su questa è iniziata la potente opera di inflazionamento.
500 MLD di dollari sono riservati per Europa, Giappone e USA.

· GOOD NEWS

Per la maggior parte dei governi debitori è una bruttissima notizia, per noi come sapete bene ottima! L’inflazione rilevata continua a calare sia in Europa (allo 0.60%) che in Italia (1.2%). La più bassa dal 1969! La realtà questa volta è ancora più rosea, oltre i numeri notoriamente “manomessi”, è che siamo palesemente in deflazione. È notizia della settimana che ferrovie e compagnie aeree più o meno low cost abbiano deciso forti campagne di sconti. Come già fatto su case, automobili, arredamento e quant’altro. Il trucchetto è vecchio, banale e semplicissimo: si lasciano inalterati i prezzi nominali e si gonfiano gli sconti reali! Come nei cataloghi insensati dei pneumatici.
Risultato: l’inflazione rilevata rimane molto più alta di quella reale (l’esatto opposto di quello che è successo nei primi anni dell’euro, quando l’inflazione rilevata era molto più bassa che quella reale)! Statisticamente si rileva un’inflazione che non c’è! I prezzi reali (netti di sconto) stanno calando. Questo vuol dire che chi ha la fortuna di mantenere il lavoro e quindi il reddito, a parità di questo, compra molto di più, più metri quadri di casa, più viaggi in treno, più benzina, più giorni di vacanza ecc. Oppure, se desidera (e come serve), risparmia di più. Qualcuno (i grossi stati debitori) la chiama “un flagello”. A ben vedere dopo gli eccessi degli anni scorsi che avevano buttato gli italiani ai livelli di reddito reali bassissimi e costretto fasce crescenti di popolazione a scivolare sotto la soglia della povertà verrebbe voglia di chiamarla “manna dal cielo”! Una bella compressione di costi e prezzi per aziende e privati è un toccasano necessario per uscire dalla crisi.

Tokio: la disoccupazione sale al 4,49% con un incremento di 330.000 disoccupati nel mese di marzo. Sono sotto choc! A noi scappa da ridere e celiamo così a malapena un piccolo senso di invida. Neanche nei boom economici migliori e con le statistiche notoriamente drogate che sforna l’ISTAT abbiamo lontanamente avvicinato questi valori. Se nel bel mezzo di una crisi come questa, la seconda economia mondiale “abbatte” l’occupazione ad uno striminzito 4.5% la consideriamo una good news! Diavolo di un Giapponese…


AZIONI

A nostro modesto avviso come abbiamo caldeggiato e previsto siamo proprio in un bear market rally, cioè in un rintracciamento veloce e sostanzioso in un bias ancora fortemente negativo. Finora tutto si stà comportando come previsto nelle note scorse con estrema precisione. Quasi da manuale di analisi tecnica e interpretazione di reti neurali. Anche le brutte notizie uscite in settimana sembrano già “scontate” nei prezzi e non hanno intaccato il discreto ottimismo e la voglia di “rischio” che sembra albergare negli investitori. Il vix (volatilità index) si è attestato a 39 scendendo dai massimi di periodo. Anche questo è un buon segnale. Altro buon segnale è la rottura al rialzo della media mobile a 50 giorni. Il trend di brevissimo, come detto la settimana scorsa dovrebbe con discreta volatilità puntare a 870/880 con piccole possibilità di sfondare quota 900 (ma con un limite invalicabile di 920/930). In prossimità di queste resistenze si esaurisce probabilmente la seconda ondata rialzista e si assisterà ad un rintracciamento che dovrebbe essere compreso tra il 35% e il 50%, veloce e violento come lo sono tipicamente in un mercato orso, dell’ultimo recupero messo in atto magari prendendo pretesto sulle notizie che partiranno dal 14 di aprile delle trimestrali che statene certi non saranno esaltanti (anche se drogate da incentivi e cambiamenti contabili). Poi dovrebbe partire la seconda onda rialzista fino a quota 940/960 all’approssimarsi della quale riteniamo esaurita la fase di rimbalzo e presumibilmente dovrebbe partire la terza e ultima macro onda ribassista. Quella che come più volte ricordata fina dall’inizio della crisi (vedere note precedenti) dovrebbe essere la più terribile e coincidere con il picco della crisi in atto e portare lo S&P’s 500 vicino quota 400. Ovviamente il fatto che fino ad ora ci abbiamo sempre un po’ “azzeccato” fin dall’oramai lontano gennaio 2008 non è garanzia assoluta di previsioni corrette. E’ semplicemente analisi matematica fatta sui freddi numeri (belli e neutrali) e senza lasciarci minimamente influenzare (anzi quasi facendo l’opposto) dalle dichiarazioni più volte definite “bugiarde” e/o “interessate” di chicchessia (che spesso questo chicchessia coincide con gli i responsabili primi di questo disastro). Dispiace vedere un sistema mediatico già pronto a parlare di “il peggio è passato”, “spiragli di luce all’orizzonte” e altre pattume informativo. Ma come ricordato in precedenza lo avevamo messo in conto. Noi non gli crediamo affatto e non ci stiamo a farci massacrare per l’ennesima volta i risparmi per i loro sporchi comodi! Finora ci siamo riusciti e chi ci ha seguito ne è uscito con portafogli addirittura cresciuti contro perdite medie della nostra gente probabilmente intorno al 30/40%!. Cercheremo di continuare a farlo.

Previsioni di breve: laterale – rialzista
Previsioni di lungo: fortemente ribassista

OBBLIGAZIONI
Iniziano a risentire della tornata voglia di “rischio” testimoniato dal rally borsistico e dal calo degli spread sul debito pubblico italiano rispetto i bund tedeschi. Su tutto il comparto aleggia a protezione ma anche minacciose le mosse della BCE. A protezione in quanto la politica dei tassi zero continua a far crescere il valore in conto capitale dei titoli sovrani e perché le prossime mosse della BCE di inondare di moneta fresca il comparto rappresenteranno un discreto paracadute a breve contro eccessivi storni. Una minaccia in quanto la politica di iperinflazionamento delle monete messa in atto, nel medio si farà sentire, con violente ripercussioni sui tassi e quindi sui capitali investiti. Il ritorno dell’inflazione costringerà la liquidità ad essere impiegata e a correre dei rischi. Purtroppo non era quello di cui c’era bisogno! Per il momento riteniamo poter ancora vincere le attese deflazionistiche e la necessità di tassi bassi sui debiti mostruosi degli stati sovrani e quindi continuiamo ad aspettarci tassi bassi. Purtroppo non sappiamo quanto l’inganni duri e cercheremo di starne pronti. In settimana si è assistito ad un inasprimento della curva dei tassi euro, con i tassi euribor in calo su tutte le distanze (da 1 a 12 mesi) e i bund tedeschi in crescita di rendimento sulle scadenze tra i 2 (1.51%) e i 10 anni (3.22%). Salgono anche i decennali sia giapponesi (1.41%) dopo le notizie che il loro debito pubblico ha sfondato il 200% (poco meno del doppio dell’Italia) e quelli americani oramai tornati a 2.86% dopo aver toccato minimi di 2.50% circa in occasione delle misure di espansione quantitativa della FED.
In accordo con il calo dell’avversione al rischio, calano anche gli spread degli emergenti e dei corporate aziendali. Anche qui comportamento da copione e secondo quanto previsto in precedenza.

Scenario di breve: laterale- rialzista sui tassi
Scenario di lungo: fortemente rialzista sui tassi

COMMODITIES
In accordo con il rally borsistico crescono le materie prime industriali (il rame in primis, che rappresenta il materiale industriale per definizione visto che rientra bene o male in quasi tutti i processi produttivi) e il petrolio (nonostante scorte molto superiori alle attese e dichiarazioni Opec di congruità del prezzo intorno i 50 dollari a barile contro precedenti dichiarazioni che lo avrebbero voluto vicino ai 70). Rame a + 8% in settimana con un + 40% da inizio anno. Si tratta comunque come più volte ribadito semplicemente di una “ricostituzione” di magazzino destinata ad estinguersi con la fine del rally borsistico.
Al contrario i preziosi, oro in primis, in deciso rintracciamento vista la loro natura di “investimento di protezione” per assioma! Ha ri tastato il supporto a 890 e prevediamo che compatibilmente con il rally in corso dovrà rintracciare ulteriormente verso 800 basso.
L’indice generale delle commodities CRB risulta quindi in guadagno del +3% (pari da inizio anno). Previsioni per la settimana: rialzi e volatilità per le industriali, rintracciamento dei preziosi.

Previsioni Oro di breve: laterale ribassista
Previsioni Oro di lungo: fortemente rialzista
Previsioni CRB di breve: laterale rialzista
Previsioni CRB di lungo: ribassista


VALUTE
Dollaro come da copione, lento trascinamento nella fascia 1.32-1.35. Lo yen oramai in caduta libera e piccoli rintracciamenti di franco svizzero e di sterlina inglese sulle buone notizie dei loro mercati azionari. Le monete “inflazionate” (dollaro usa, yen, franco svizzero e sterlina) dovrebbero in ogni caso a scossoni scivolare verso il basso dei loro valori, mentre le valute commodities (dollaro neozelandese, australiano e canadese) tastare nuovi massimi.
DATI MACRO ENTRANTI

PORTAFOGLI
I portafogli con cambiamenti effettuati, performance, composizione e analisi sono sul blog: http://financialmarketanalisys.blogspot.com/
Nessun investimento sulla falsariga dei portafogli tipo da noi pubblicati dovrebbe essere clonato senza averne prima valutato struttura e rischio e potenziale rendimento. Trattasi di portafogli di natura informativa e generici, non intendono assolutamente porsi quali sollecitazione all’investimento e men che meno consulenza personalizzata.
Chi scrive queste news può, col suo portafoglio personale detenere investimenti nei titoli utilizzati per i portafogli generici.


Entrambi i portafogli tornano positivi da inizio anno e non è poco! Abbiamo approfittato dei recuperi obbligazionari e azionari. Stiamo sulle stesse posizioni. Cambieremo solo alla fine del rally borsistico.

Low : +0.31% da inizio anno; +7.29% da gennaio 2008 netti di costi;
High: +0.18% da inizio anno; + 14.74 da gennaio 2008 netti di costi;

Un cordiale saluto

Claudio Bonilauri

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