NOTA SUI MERCATI N° 26
Data: 10/05/2009
Gentili investitori e cari amici,
IL FOCUS
La settimana è stata dominata dai risultati degli stress test sulle 19 banche americane. Come più volte affermato crediamo molto poco alla validità tecnica di questi test (che più che uno scenario disastroso sembrano testare uno scenario normale) e la riteniamo ne più e ne meno una operazione mediatica per iniettare fiducia sui mercati.
Non è un mistero che guardando nelle trimestrali delle banche (sulla cui validità contabile manteniamo seri dubbi) gli utili dichiarati derivino principalmente dalle operazioni di trading. Sembra che le autorità appurata l’impossibilità pubblica di erogare altri finanziamenti (le tasche sono vuotissime), abbiano deciso di rimettere il pagamento del pattume finanziario al mercato. Questo rimbalzo da 35% – 40% in 9 settimane sembra, anche alla luce delle esperienze passate troppo veloce e repentino! La crisi non è passata. Fannie Mae ( che non fa trading) ha annunciato una perdita nel primo trimestre di -23 MLD di dollari (-77 ML in 9 mesi). Idem Toyota che è passata dal miglior bilancio di sempre alla peggiore trimestrale di sempre.
Il mercato sembra aver abboccato e il premio per il rischio sul mercato si sta abassando. Ha voluto vedere il bicchiere mezzo pieno e interpretare dati macro, pessimi ma migliori delle attese, come linfa per sostenere il rialzo. Morale il Vix è ai livelli minimi dal fallimento di Lehman (31) e gli spread sui titoli sovrani dei paesi periferici dell’Europa rispetto ai Bund si sta comprimendo. La realtà rimane invece tesissima. Alle banche USA soggette a stress test servono almeno oltre 70 MLD di dollari e la disoccupazione è aumentata per il 16 mese consecutivo arrivando a quota 8.9% con un incremento da inzio crisi di quasi 6 milioni di disoccupati.
La settimana ha anche visto l’ingresso in sordina della BCE nei grandi stampatori di moneta, partendo con una cifra a prima vista modesta (60 MLD di euro) ma con possibilità di concedere pronti contro termine fino a 12 mesi dietro presentazione di covered bond (e qui si annida la possibilità di iniettare moneta in quantità incredibili). Non ha escluso l’acquisto diretto di obbligazioni statali. Chi ci segue sa che per noi tutto era già scritto da un pezzo. Non ci ha stupito. Anzi la avevamo abbondantemente prevista. A nostro avviso sono numeri da disastro economico e il rafforzamento di misure “non convenzionali” è bel lungi da farci ritenere passato il peggio.
AZIONI
Eccoci a poma. Fin da quando avevamo teorizzato il rimbalzo avevamo identificato la prima zona di arrivo intorno a 950 – 930 dello S&P 500. A venerdì eravamo a 929. In questa area l’indice va ad impattare con la media mobile a 200 giorni (che costituisce una potente resistenza dinamica con tanti venditori appostati in attesa) e rappresenta anche il traguardo del rimbalzo di inizio marzo. Il Nasdaq 100 ha provato a forzarla ed è stato ricacciato sotto questa soglia. Il DJ è in prossimità come lo S&P500. Riteniamo quindi molto probabile che presto inizi una correzione. Intendiamoci, storicamente i rimbalzi dopo periodi di impervenduto arrivano mediamente a quota 50% del recupero del terreno perso (e quindi dovrebbero arrivare in zona 1050 -1100 dello S&P500) e quindi riteniamo la correzione che arriverà non come segnale di fine del rimbalzo. Il rimbalzo finirà definitivamente in zona 1100. Inoltre il rialzo dei tassi sui Tbond americani sembra far pensare a liquidazioni di posizioni di sicurezza e fornire nuova liquidità ai mercati azionari. Il ribasso congiunto del dollaro però ci fa anche suggerire che ci siano mani grosse estere che stanno vendendo titoli del tesoro usa. Magari i cinesi? Non lo sappiamo. Certo questi ultimi non devono vivere molto tranquilli nel momento in cui hanno un trilione di riserve in titoli di stato americani in dollari e si vedono il prezzo al minimo da novembre e il dollaro al minimo da due mesi. Potrebbe essere iniziata la lente e progressiva fuga dal dollaro e dal Tbond.
Mentre il rintracciamento fino al 33% del terreno perso circa è discretamente certo, stabilire se questo possa arrivare fino al 50% è cosa abbastanza ardua. Entriamo in quella zona rossa di incertezza che ci suggerisce, per chi non ami il rischio di iniziare a realizzare i bei recuperi messi a segno. Come ricordato, grazie alla potente operazione di persuasione messa in atto dai governi e alla incredibile liquidità fornita al sistema, riteniamo possibile il raggiungimento di quota 1.100 per lo S&P500 non prima però di aver corretto dopo 9 settimane consecutive di rialzi e alleggerito gli indici tutti in ipercoprato! Da quel livello dovrebbe riprendere il canale discendente evidenziato fino a tutto febbraio.
Previsioni di breve: laterale
Previsioni di lungo: fortemente ribassista
OBBLIGAZIONI
Anche qui previsioni azzeccate. La politica di espansione monetaria della BCE è stata improntata alla prudenza come avevamo suggerito essere probabile.
Sul mercato quindi prevale una ritornata voglia di rischio che comprime gli spread (quelli sul decennale italiano rispetto al bund tedesco sono passati da un max di 170 circa ad un minimo di 89!) sia dei governativi più deboli (Spagna, Italia, Grecia e Irlanda) che dei corporate bond che degli emergenti.
Restano le tensioni sulla parte lunga della curva dei tassi.
Molto dipende dalla correzione di borsa. Il livello dei TBond è al minimo da novembre e in prossimità di forti supporti. Se la correzione di borsa arriva in questa settimana o in quella dopo, probabile un piccolo rimbalzo delle quotazioni, ottimo per alleggerire e portare a casa i lauti guadagni, oppure in caso di ulteriore proseguo del rimbalzo, i tassi saranno ancora in modesta crescita
Le previsioni sono le seguenti:
Scenario di breve governativi euro: laterale rialzista
Scenario di medio governativi euro: ribassista sui tassi
Scenario di lungo governativi euro: rialzista sui tassi
Scenario di breve governativi USA: laterale rialzista
Scenario di medio governativi USA: laterale rialzista
Scenario di lungo governativi USA: rialzista sui tassi
Scenario di breve corporate: laterale
Scenario di medio corporate: ribassista sui tassi
Scenario di lungo corporate: rialzista sui tassi
COMMODITIES
Ottima la scelta di prendere posizione sul gas naturale pubblicata sul blog nella giornata di lunedì mattina. Il gas naturale ha messo a segno un bel +22 (+19% sull’etf in quanto risente della piccola perdita sul cambio). Riteniamo abbia ancora possibilità di rivalutarsi essendo a -23% da inizio anno e in deciso ritardo sui rialzi messi a segno dalle altre commodities. In rialzo oro, petrolio (+10%), argento (+12%) . l’indice generale CRB ha segnato un bel +6% settimanale. Le politiche di inflazionamento messe in atto dalle maggiori banche iniziano a dare i loro amari frutti. Non riteniamo comunque sostenibile nel medio periodo questo rialzo, nemico giurato di una congiuntura economica tutt’altro che rosea. Anzi, questi rialzi mineranno sul nascere quella lieve stabilizzazione dei pessimi indici macro a cui si era assistito in questi due mesi. La pulizia della crisi richiederebbe forte deflazione sui costi di produzione. La cosa è avvenuta, e anche per queste materie prime si può parlare solo di rintracciamento.
Le previsioni sono le seguenti:
Previsioni Oro di breve: laterale rialzista
Previsioni Oro di lungo: fortemente rialzista
Previsioni CRB di breve: laterale rialzista
Previsioni CRB di lungo: ribassista
VALUTE
Il dollar index perde il 2.4% a 82.5 e perde contro tutte le principali valute (eccetto lo yen) soprattutto verso le valute commodities. Come previsto nella nota 25 ha rotto il canale 1.28 – 1.33 scendendo sotto la media mobile a 200 gg. A questo punto ce lo aspettiamo in area 1.35 – 1.40. Nel momento in cui però, materie prime e borse inizieranno a correggere il dollaro dovrebbe rirafforzarsi verso euro. Previsto dollaro e yen deboli nella settimana.
DATI MACRO ENTRANTI
Lunedì discorso di Bernanke, nel quale muoverà la borsa a seconda dei toni che userà e delle posizioni di trading delle banche usa
Martedì i dati sui deficit della bilancia commerciale e quello statale USA; indice dei prezzi al consumo tedeschi;
Mercoledì vendite al dettagli USA (previste in miglioramento)
Giovedì indice dei prezzi alla produzione atteso in negativo
Venerdì indice dei prezzi al consumo atteso ancora stabile o in diminuzione. Indice dei prezzi al consumo area euro e PIL trimestrale. Molta attenzione ai dati sui prezzi! Se solo dovessero intravedersi i primi segni di inflazione (che noi riteniamo prematuri però) ci sarebbero repentini cambiamenti.
PORTAFOGLI
Molto bene entrambi. Hanno beneficiato. A fine settimana probabilmente prevediamo di uscire completamente dall’azionario, parcheggiando la liquidità nell’etf Lyxor Euro Cash pronti poi a rientrare dopo la correzione attesa. Iniziamo ad essere con le orecchie tese!
Low : +1.66% da inizio anno e +8.64% da inizio 2008
High: + 2.62% da inizio anno e +17.18% da inizio 2008
I portafogli con cambiamenti effettuati, performance, composizione e analisi sono sul blog: http://financialmarketanalisys.blogspot.com/
Nessun investimento sulla falsariga dei portafogli tipo da noi pubblicati dovrebbe essere clonato senza averne prima valutato struttura e rischio e potenziale rendimento. Trattasi di portafogli di natura informativa e generici, non intendono assolutamente porsi quali sollecitazione all’investimento e men che meno consulenza personalizzata.
Chi scrive queste news può, col suo portafoglio personale detenere investimenti nei titoli utilizzati per i portafogli generici.
Un cordiale saluto
Claudio Bonilauri
lunedì 11 maggio 2009
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