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FOCUS STRAORDIANRIO DEL 21/02/2009
Gentili investitori e cari amici,
quello che temevamo potesse capitare e che ci aveva quasi convinto a cambiare focus nella nota sui mercati n. 18 purtroppo sta capitando! Non avevamo cambiato focus per ragioni di tempo e perché quello sul protezionismo era già pronto. Ora invece cambiamo (la seconda parte sul protezionismo, salvo nuove urgenze e nuovi disastri sempre alla porta, nella prossima nota)
Vi riporto (con un copia e incolla) quanto scritto una settimana fa nella nota 18:
“Negli ultimi tempi ci “fischiano” molto le orecchie. Chiunque di voi legga l’informazione finanziaria avrà notato, come negli ultimi tempi ci sia stata una grossa trasformazione del “sentiment” dei big delle istituzioni finanziarie ed economiche mondiali (vedete anche new della settimana sul blog). Siamo passati in poche settimane da un “ottimismo” che noi abbiamo più volte detto ingiustificato e dannoso ad un pessimismo che inizia quasi a sembrarci eccessivo. Capiamo che i dati usciti non incoraggino e sono tragici e ineluttabili, ma diverse domande ci ronzano in testa:
· Ma è proprio vero ed è mai possibile che se ne sono accorti solo ora della vera portata di questa crisi?
· Cosa bolle in pentola?
· A che gioco stanno giocando?
· Potrebbe esserci sotto qualcosa che mette a rischio i nostri sudatissimi piccoli risparmi come purtroppo spesso è successo?”
Avevamo dato un accenno che potesse succedere qualcosa di grosso. Il pessimismo veniva diffuso a mani piene dagli organi finanziari e bancari mondiali, un rapporto segreto (ovviamente segreto per noi, non per la “casta” che il disastro lo ha fatto e che è, per ovvi motivi, ben informata) di cui abbiamo dato pronto avviso in una News in settimana, avvisava che gli asset tossici, il pattume finanziario che ci sta portando letteralmente sull’orlo del baratro, in Europa aveva raggiunto la cifra “monstre” di 18 trilioni di euro! (18.000 miliardi di euro), avevamo riportato anche con molta inquietudine la sinistra frase di Tremonti, circa un fallimento bancario in Europa.
Bene, o meglio male, quello che ci spaventava e ci triturava le notti invece di passarle in sane ore di contatto umano, quel fischio potente come un treno, si è verificato.
Parte del sistema bancario europeo è tecnicamente in default. Non è una buona notizia!
Le Banche europee hanno asset tossici (comprese le esposizioni in aree dell’Est europeo che ora sono sull’orlo dell’insolvenza) che si scopre essere maggiori di quelle americane. Anche questa è una brutta notizia.
Avevamo avvisato i possessori di azioni bancarie di stare attenti che si prospettavano nazionalizzazioni bancarie e che queste sono pesantissime per gli azionisti.
Speriamo che qualcuno di quelli che ci legge abitualmente abbia approfittato per alleggerire se non liberarsi del tutto da questi titoli letteralmente annientati (e relativi risparmi) prima del tracollo verificatasi in settimana.
Veniamo agli interrogativi che ci ponevamo:
Prima domanda: FALSO (era una domanda retorica). Sanno benissimo quello che succede, sanno anche molto bene che una cosa da non togliere ai cittadini, per perpetuare la loro egemonia, è la speranza, la speranza di un futuro migliore. Il gioco è sempre quello, procrastinare, di mese in mese, di semestre in semestre, di anno in anno l’arrivo del bel tempo. Si sa, prima o poi smette di piovere.
Come spesso accade in queste fasi di crisi strutturali, ci hanno giocato sopra con un copione un po’ stantio ma efficacissimo. Hanno giocato di anticipo, e hanno preparato alla crisi che arrivava (forse questa è la crisi più “preannunciata” che si ricordi; poi dopo i fortissimi cali avuti nel quarto trimestre 2008, sull’orlo di un panic selling lunghissimo e disperato, hanno dispensato ottimismo deleterio con la sponda costante degli sprovveduti che “ci volevano credere” (costato probabilmente migliaia di miliardi di euro alle tasche dei risparmiatori che in buona fede hanno voluto non credere alla “Caporetto” finanziaria) ed ora di fronte alla catastrofe conclamata, alla cronicizzazione della crisi, cambiano rotta, per impossibilità a nasconderla. Come Madoff, ne più ne meno. Prima truffa per 20 anni poi si costituisce quando il gioco diventa insostenibile; In questo modo si cerca di sfruttare la breve memoria dei cittadini e passare da carnefici a vittime. La realtà è che il monoblocco compatto della “casta” si è rotto. C’è una sorta di fuggi fuggi. Il si salvi chi può. Vince chi prende le maggiori distanze da quanto accaduto; chi la dice più grossa contro i banchieri e chi strappa consensi da populismo bieco. Ora quello che conta è solo la propria poltrona e la propria autorevolezza. Il sistema è indifendibile. Altra verità è purtroppo che ora siamo al punto di non ritorno, all’ineluttabile. Si chiedono sacrifici importanti ai cittadini e gli si dispensa il terrore. E’ frase di oggi, di Draghi all’apertura del Forex “il 2009 e il 2010 saranno anni difficili” e “pericolo disoccupazione”. La risposta di Tremonti è “abbiamo fatto tutto il possibile”. Morale, la crisi durerà almeno altri 2 anni e la disoccupazione sarà altissima (noi l’avevamo stimata e continuiamo a stimarla intorno al 15%), a cui risponde il governo dicendo di essere nudo, quello che si poteva fare è stato fatto e i soldini in portafoglio sono al lumicino, ora ognuno per sé e Dio per tutti. Che cambiamento rispetto a soli due mesi fa, quando si diceva che il peggio era passata e si intravedeva la ripresa già per il secondo semestre 2009!
Ecco quindi capite, le rabbie mal celate di Brown (GB) e Obama verso i vertici delle istituzioni finanziarie ree di peccato!
In pentola bolliva e bolle ancora l’idea oramai ineluttabile di dover nazionalizzare/salvare diverse banche in Europa. La Germania ha appena varato una legge apposita. Praticamente sicura la nazionalizzazione di Hypo RE, molto probabile, e sarebbe catastrofico, quella di Deutsche Bank (la maschereranno con qualche trucchetto lessicale, ma sarà un salvataggio, nazionalizzazione). L’Islanda ha già nazionalizzato, idem GB e Irlanda. Piccolo problema insormontabile. Il buco stimato di 18 trilioni di euro è abbondantemente sopra le possibilità di intervento degli stati europei. E’ sopra il PIL della UE. Non resta che stampare carta (euro) ed iniettarla nel sistema. E’ frase di oggi di Trichet: “la BCE sta fornendo liquidità ILLIMITATA ai mercati. Avete letto bene: ILLIMITATA. Aggiungendo che però “mirano alla stabilità dei prezzi nel medio periodo”! E’ la solita bugia. Ora devono solo stampare moneta e portare i tassi a zero! Quando scoppierà l’inflazione (vedi news precedente) ci penseranno! Il punto attuale è che quando si arriva alla stampa incontrollata di moneta si è alla frutta. E’ l’ultima ratio (o follia). E’ l’ultimo atto disponibile prima del baratro. disperatissimo e come ripetiamo alla nausea, fallimentare. Difficilmente sarà la soluzione appropriata. Fornirà un’illusione di aggiustamento che preparerà il peggio. Non sarà uno scherzo richiamare queste quantità enormi di moneta e soprattutto non si farà in un giorno. Difficile pensare che rimarrà fiducia in una banconota inflazionata e bistrattata. Come più volte ricordato nelle note del 2008 (vedere) l’unica uscita, a nostro avviso, da tutto questo “pattume di carta” sarà tornare alla sana e “vera” moneta aurea. Ma questo riguarda un prossimo futuro e avremo occasione di tornarci più avanti con approfondimenti.
A qualcuno, per qualsiasi motivo, dai più bassi come l’invidia, ad altri di natura non squisitamente finanziaria, o perché Marx lo aveva previsto, come tappa finale del capitalismo (e gliene diamo merito), o perché, per qualche strana malattia, godono nella catastrofe, o per motivi anche più nobili, potrebbe essere contento che i templi del capitalismo mondiale vengano nazionalizzati come nella Cuba di Castro.
Purtroppo la faccenda è tragicamente diversa. Se da una parte è vero, che questa crisi segnerà la fine del capitalismo così come lo abbiamo conosciuto in questi ultimi 30 anni la realtà amara, sottostante a questa sconfitta di sistema è che non si sta nazionalizzando imprese sane a capitale netto positivo e che producono ricchezza al fine più o meno utopistico di suddividerne il valore sulla collettività, ma è esattamente l’operazione opposta. Si nazionalizza, mettendolo sul groppone di tutti i cittadini un cadavere in avanzato stato di putrefazione, dal capitale netto negativo per cifre impronunciabili (gli appelli ad aprire i bilanci, nel fuggi fuggi si fanno sempre più pressanti) e che hanno un indebitamento da capogiro, maggiore del Pil mondiale! Come detto nel precedente focus straordinario, stiamo assistendo alla più grossa operazione di collettivizzazione di debito privato a cui mai l’umanità abbia assistito dall’inizio dei tempi. Insomma l’ennesimo record negativo. In questo modo si metterà una ipoteca sulla nostra generazione e su quelle che verranno. Non possiamo tacerlo e ci dispiace dirlo, ma ci aspetta un futuro di sudare e fatica! Dovremo sacrificare buona parte dei nostro lavoro futuro (in termini di reddito, consumo e risparmio), per quel che ci sarà, per pagare i debiti folli di questa “casta” che ora appare ingorda, insensata e pericolosissima.
Stiamo assistendo alla più grande operazione di esproprio collettivo mai realizzata nel corso della storia.
Se non bastasse, la cosa più triste a cui assistiamo in questi giorni è la totale impunità per gli artefici di questo disastro. Non solo lo hanno creato, non solo hanno ripetutamente ingannato i cittadini, giocando a minimizzare, insabbiando i disastri e bruciandogli così i risparmi, ora, gli stessi, cambiano i panni da carnefici a salvatori (praticamente tutti).
E noi siamo nudi, non ci possiamo fare niente. Siamo sotto il ricatto del collasso totale. Siamo sotto scacco matto.
Per tutti quelli che fanno economia reale (lavoratori, imprenditori, buone banche) è venuto il momento di tirare la cinghia per pagare i debiti di altri. Purtroppo, qualcuno, in questa marcia forzata, si perderà per strada, statene certi.
Terza domanda: Hanno giocato al massacro finanziario e ora giocano al salviamo il salvabile con i risparmi degli altri (i furbetti del quartierino, altri “gentleman” italici, avrebbero usato un altro eufemismo più colorato).
Il gioco funziona più o meno così: ci arricchiamo a più non posso con operazioni senza nessuna logica di medio periodo (meglio senza nessuna logica che vada oltre la mezz’ora) depauperando l’economia reale e ambientale, e produciamo e impacchettiamo carta (che ora sappiamo essere straccia). La rifiliamo in giro per il mondo e creiamo il più grande leverage (indebitamento) mai visto nel corso dell’umanità.
Quando arriva lo tzunami, perché arriva e lo sappiamo, ci eclissiamo con buone uscite stramilionarie e riemergiamo come consulenti e/o CEO di chi deve salvare il salvabile o delle poche istituzioni rimaste in piedi che abbisognano della nostra esperienza o che sono più o meno “consigliati” a prenderci. Un controllo sapiente dei mezzi di informazione e il vecchio detto, ancora attuale e potentissimo dei grandi corruttori “sporchiamo un po’ le mani a tutti” è la garanzia massima di riciclaggio professionale e di impunità.
Sentite cosa dice Greenspan (ex governatore della FED): “una volta ogni 100 anni si deve fare (nazionalizzare le banche)”; lui, la vede come una cosa normale se non addirittura banale, da statistica e prevedibile, quasi una regola del gioco! Non sappiamo cosa ne pensano, di questa frase, tutti gli azionisti delle banche che in questo momento si son visti “bruciare” i loro investimenti! D’altra parte che Greenspan giochi a banalizzare è normale, visto che viene ritenuto da più parti come uno degli artefici primi (con la sua prolungatissima politica dei tassi zero e tanto altro) di questo azzardo morale senza precedenti!
A noi, una frase del genere provoca invece altre domande che svelano il gioco e ve le giriamo:
1. secondo voi, quanti di questi responsabili di catastrofe finanziaria, avevano, conoscendo i mostri prodotti, in pancia azioni di società coinvolte? O meglio quanti di questi avevano azioni in portafoglio da 1,5 anni a questa parte? Siccome tutti sapevamo da prima pensiamo ragionevolmente NESSUNO! Quanti secondo voi di quelli che hanno visionato il dossier “segreto” sui buchi bancari europei avevano in carico azioni di queste? Magari una bella UniCredit o un bella RBS? Pensiamo NESSUNO. Il dossier era “segreto” per i risparmiatori qualunque (noi) non certo per loro. Su tutto questo dovrebbe vigilare il reato di “insider trading”. Stando alle statistiche è praticamente un reato da depennare. Lo fanno tutti (quelli che possono ovviamente) e non si condanna nessuno. E’ l’ennesima scure da utilizzare in estrema ratio e per regolamenti “interni” della casta. Per noi, è solo una bugia!
2. le banche verranno nazionalizzate / salvate (che è quasi la stessa cosa) con denari dei cittadini. I loro debiti diventano così i nostri! State sicuri, che una volta che, ripeto, coi nostri soldi, le banche saranno risanate, allora produrranno nuovamente utili (come è giusto che sia) quando tornerà il sole. Secondo voi, gli Stati, se le terranno per sé a parziale risarcimento del danno precedentemente subito e utilizzeranno gli utili prodotti per abbassare le tasse dei cittadini o provvederanno a ri-privatizzarle? E secondo voi chi avrà, dopo questa crisi così dura e distruttiva, i capitali per comprarsi le quote di maggioranza? Chi sarà il nuovo “Tronchetti Provera” delle banche? La stessa dinastia, la stessa casta, se non addirittura le stesse persone che oggi, grazie ai guadagni immensi costruiti nella preparazione del disastro e grazie alle bellissime informazioni “segrete” che glielo tutelano in questa fase di impoverimento, si troveranno con il “cash” da mettere sul tavolo. Quando intorno avranno povertà maggiore, il loro denaro sano e salvo paradossalmente varrà tantissimo! Quasi li corteggeranno… film già visti!
3. E dire che Greenspan, se provate a guardare una suo foto su internet o se ve lo ricordate, sembra quasi una persona innocua, pacata, quasi teatrale, una sorta di Woody Allen della finanza. Il suo cognome non è Greenspan, ma essendo un ungherese ebreo faceva Grunspan (quasi come il grugnito di un animale nobile e bistrattato). Si è infilato a capo della Fed, dopo aver americanizzato il cognome, (il giorno di nomina, il mercato obbligazionario USA lo ha “osannato” con il massimo peggioramento del quinquennio!) e vi è rimasto per 18 anni. Cinque mandati consecutivi. Altro record storico e altra materia su cui riflettere, quasi un monarca assoluto della finanza mondiale. Non ha portato fortuna. Per niente! Dopo pochi mesi dalla nomina si scatena la crisi borsistica del ’87. Ferocissima, e ha chiuso il mandato con una scia di critiche neanche troppo velate. Viene accusato di aver messo le solidissime e straordinarie basi di quella che passerà alla storia come una delle più grandi crisi di sempre. Quella attuale. Domanda: secondo voi avrà visto il dossier “segreto” sulle banche europee o è rimasto incastrato coi suoi risparmi sulle Unicredit come tanti nostri risparmiatori?
Quarta domanda: si, c’era qualcosa in pentola che impoveriva drasticamente i nostri risparmi.
Cari investitori e amici, quella a cui stiamo assistendo è la più grande distruzione di ricchezza che l’umanità ricordi (altro record). Temiamo che il peggio debba ancora vedersi e che la distruzione di valore e di benessere procederà purtroppo a lungo. In questa sola settimana la borsa italiana ha bruciato un -13% circa. Le altre mondiali non ridono per niente. In compenso hanno tenuto gli obbligazionari pubblici (per quanto ancora?). Come avevamo detto la settimana scorsa, se si fosse verificata questa brutta eventualità, i titoli di debito più deboli avrebbero visto esplodere gli spread rispetto ai bund. Quindi brutte notizie per i possessori di BTP decennali: spread sui massimi storici oltre 160! I CDS mostrano, come ovvio, crescite straordinarie su tutto il comparto bancario e sui governi sovrani (Germania compresa).
Ci ripetiamo ormai da un anno. Ma le notti migliori si fanno con la liquidità e con l’oro che è arrivato a sfondare 1.000,00 dollari all’oncia. Chi ci avesse seguito in questo ultimo anno nelle analisi da noi proposte, dovrebbe essere quindi discretamente tranquillo e con rendimenti positivi. Non vi conosciamo, di molti non sappiamo neanche il volto o il nome, ma se solo uno di voi è riuscito a salvarsi (e dalle mail sappiamo esistere) noi siamo le persone più contente del mondo! Piccole soddisfazioni direte, ma per noi è quanto basta.
Chiudiamo con una provocazione.
Se continua così (ma forse il visto è già più che sufficiente) ci vorrebbe una “Norimberga” finanziaria:
capi di imputazione: affarismo spicciolo in perenne conflitto di interessi, abusivismo, incapacità professionale e disastro umanitario.
Pena: interdizione totale da tutto e sequestro di tutti i patrimoni indebitamente guadagnati da confluire in un fondo a parziale decurtazione dei disastri fatti e per evitare che ci riprovino.
Il Re è morto, evviva il Re
Un cordiale saluto
Claudio Bonilauri
domenica 22 febbraio 2009
Banche e Nazionalizzazioni
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